L’ascesa di Vinted, marketplace che nel 2024 ha superato gli 800 milioni di euro di ricavi (+36% sul 2023), mostra come il consumo second-hand sia ormai fenomeno strutturale e trasversale. Se fino a poco tempo fa interessava soprattutto la moda, oggi il modello si sta espandendo verso design, accessori e – in modo ancora embrionale ma significativo – cartoleria e strumenti da scrittura.
È una trasformazione silenziosa ma potenzialmente profonda.
L’idea di dare una “seconda vita” agli oggetti si sposa perfettamente con la
filosofia della cartoleria di qualità, che da sempre valorizza durata e
riparabilità. Penne di fascia alta, refill, taccuini ricaricabili e accessori
di design non sono semplici strumenti, ma oggetti che attraversano il tempo: il
mercato second-hand diventa così un canale naturale per amplificare questi
valori.
Su Vinted compaiono sempre più spesso penne stilografiche,
set da scrivania vintage e notebook di marchi iconici. È un mercato di nicchia
ma in crescita, che può generare nuove occasioni di relazione tra consumatore e
punto vendita. Chi acquista una penna di pregio di seconda mano, ad esempio, si
rivolge poi alla cartoleria per refill, pulizia o manutenzione, rafforzando il
ruolo del negozio come luogo di servizio e consulenza.
La logica del second-hand introduce anche una nuova
sensibilità: quella della sostenibilità. Oltre il 65% degli utenti Vinted
dichiara di possedere almeno un quarto del proprio guardaroba di seconda mano –
un segnale di consumo consapevole e circolare. Se questa mentalità si estende
agli strumenti da scrittura, il valore non sarà più solo nel possesso, ma nella
cura e nella durata.
Restano però delle sfide. Il volume di scambi legati alla
cartoleria su piattaforme come Vinted è ancora ridotto, e richiede competenze
specifiche per la valutazione e l’autenticità dei prodotti. Qui si apre una
possibilità per il canale cartoleria: offrire servizi di revisione,
rigenerazione e consulenza, diventando riferimento anche per chi sceglie
l’usato.
Il second-hand non è una minaccia, ma un alleato. Riporta
l’attenzione su categorie come refill e ricambi e valorizza i prodotti
progettati per durare. Anche i brand di fascia alta, un tempo cauti, possono
trovare in questo fenomeno un modo per dialogare con un pubblico giovane,
sensibile alla sostenibilità e al design consapevole.
Il futuro dirà se piattaforme come Vinted integreranno più
strutturalmente la categoria “cancelleria”, ma il messaggio è già chiaro: il
valore del prodotto non finisce con il primo utilizzo. Si rinnova nel tempo,
tra cura, manutenzione e scambio. E la cartoleria, più di molti altri settori,
può farne un punto di forza.