Le vendite al dettaglio a livello globale di prodotti su licenza sportiva valgono attualmente 24,9 miliardi USD, con una crescita del 6% rispetto alle statistiche dell’anno precedente, rivela “Sports Licensing in Europe”, l’ultimo report a cura di Brand Licensing Europe, in collaborazione con License Global.
Corporate Trademarks, Fashion e Sport, nel loro insieme, nel 2016 hanno rappresentato circa l'87% delle revenue globali derivate da licenza.
I principali brand sportivi stanno ampliando i propri programmi di licenza specialmente in Asia e negli Stati Uniti con l’obiettivo di consolidare la propria presenza.
Programmi in espansione
Il business del licensing sportivo è in espansione in molte regioni e categorie. L'Europa conquista sempre più nuovi fan e crea nuove opportunità per prodotti licenziati. Con una serie di nuove prospettive presentate, molte delle maggiori organizzazioni sportive d'Europa si stanno rivolgendo agli USA, Asia e altri mercati per continuare a far crescere i propri marchi e raggiungere nuovo pubblico.
Anche se storicamente molte organizzazioni si occupavano da sé dei loro programmi di licenza interna, molti brand si stanno ora rivolgendo ad agenti che li rappresenti nella concessione di licenze a livello mondiale. Un esempio è il Tour de France che ha rinnovato CPLG come suo agente licenziatario in U.K e in Eire. Oltre a souvenir, pubblicazioni e accessori, CPLG sta anche lavorando per sviluppare una gamma di prodotti per il lifestyle.
Altro esempio è il club di calcio Manchester City, che nell'ultimo anno, ha firmato accordi di licensing con più di 40 nuovi licenziatari in tutto il mondo territori, dall'Argentina alla Polonia, in Cina e l'Australia. La squadra ha anche lanciato una revisione completa del marchio. I piani del Manchester City prevedono un’espansione in aree chiave quali il Nord America attraverso Fermata Partners e la Cina attraverso l'agenzia PPW. L'organizzazione ha anche ampliato la sua gamma di prodotti di bellezza salute in Malesia e lancerà un programma diretto al retail con Jack & Jones in quasi 500 negozi in tutta la Cina.
Un caso made in Italy interessente è quello di Ferrari, che prosegue lo sviluppo delle attività legate al brand raggiungendo risultati positivi del mondo retail e licensing. I Ferrari Store, infatti, hanno registrato una crescita esponenziali. Per quanto riguarda nello specifico, invece, le attività di licensing, Ferrari ha rinnovato, oltre ai numerosi accordi con i più svariati licensee, anche importanti partnership con brand di prestigio.
Il fenomeno del calcio
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un processo di trasformazione del calcio, uno sport che da secoli affascina uomini e donne di tutte le età. M il calcio non è solo sport ma anche e soprattutto intrattenimento, marketing, business. Dimostrazione sono i fatturati delle quattro big in Europa, Manchester United, Real Madrid, Barcellona e Bayern Monaco: oltre il 40% dei loro ricavi derivano dal commercial (merchandising e sponsorizzazioni), con punte del 50% come accade per il Manchester United ed Bayern. La Juventus, con i suoi 90 milioni circa, è ferma al 23% ed il dato stride con le potenzialità del suo bacino di milioni di tifosi sparsi nel mondo.
“Concedere in licenza il marchio di una società in settori di prodotti in cui la migrazione del marchio è significativa e credibile può generare significativi redditi d’impresa incrementali e allo stesso tempo anche rafforzare positivamente gli attributi fondamentali del marchio, promuovere l’esposizione del marchio e raggiungere nuovi consumatori. Può essere un ciclo virtuoso di grande beneficio”, spiega sul proprio sito la Img, società leader a livello mondiale nel campo del licensing sportivo.
Il caso Juventus Football Club
Sulla stessa strada sembra andare anche la squadra della Juventus, che ha ufficialmente lanciato lo scorso anno la nuova identità visiva della squadra costruita intorno al nuovo logo, completamente rinnovato in sostituzione del vostro storico logo rimasto sostanzialmente invariato fin dal 1920.
Si è lavorato su tutta la piattaforma revenue, iniziando dal processo di gestione in-house del licensing e del merchandising, accompagnato da una nuova strategia di sviluppo degli Juventus Store e dallo sviluppo della strategia digitale.
Su tale linea vanno inseriti i recenti accordi con IMG agenzia di marketing e management sportivo alla quale è stata affidata la concessione in licenza del marchio per la promozione di prodotti bianconeri in Giappone, Cina, Hong Kong, Macao, Taiwan, Australia e Nuova Zelanda e quello con Tmall, piattaforma B2C del gruppo Alibaba. La strategia è quella di crescere in primis ed il più velocemente possibile nei mercati asiatici attraverso un processo di internazionalizzazione del brand e raggiungere mercati chiave che contano centinaia di milioni di potenziali consumatori. Per farlo occorre innovarsi anche e soprattutto attraverso una nuova faccia, un nuovo logo che proietti la lettera “J” a simbolo di stile e forza che faccia riconoscere la Juventus come icona mondiale dello sport industry. Un nuovo linguaggio che possa essere il più diretto possibile verso i new consumers, quelli dell'era del digitale, degli acquisti online, il popolo dei social network e del digital marketing: i millennials. La Juventus, dunque, è già proiettata al futuro. Dal campo allo sviluppo globale del suo brand con l'unico obiettivo di aumentare il suo fatturato, scalare velocemente le prime posizioni tra le big d'Europa.
Ad oggi il merchandising Juventus copre quasi tutte le categorie merceologiche e l’impegno della società è quello di mantenere un elevato standard qualitativo e di creare design sempre più accattivanti che possano rispondere alla sempre maggiore richiesta dei fan.