Negli ultimi mesi la richiesta di cellulosa è molto aumentata a fronte della scarsità di approvvigionamento e, di conseguenza, sono saliti vertiginosamente anche i prezzi, un aumento di oltre il 70% rispetto allo scorso anno. Gli operatori del settore l’hanno definita come "la guerra della carta", si tratta di uno scenario che denota la crisi del mondo dell’editoria.
I MOTIVI DELL’AUMENTO DEI PREZZI DELLA CARTA
A detta dei lavoratori del settore l’aumento del prezzo della carta sembra essere dovuto essenzialmente a tre fattori: La riduzione obbligata dell’uso della plastica, che ha comportato un aumento di domanda di carta da altri settori produttivi, come quello del packaging dei prodotti; l’aumento della domanda di cosmetici che, in seguito alla pandemia, ha portato a una maggiore richiesta di imballaggi in carta per confezionarli; e l’incremento del prezzo della cellulosa, da sempre soggetto a cicli, che nell’ultimo anno ha raggiunto i massimi storici. Non ultimo il generalizzato aumento del prezzo di luce e gas, che rappresentano materie prime indispensabili nel procedimento industriale per dare vita alla cellulosa. L’industria della carta è infatti "energy intensive" e ha subito pesantemente questi rincari. Molte cartiere, a fronte della penuria di materie prime e all’aumento di costi, hanno optato per una diminuzione della produzione. Ad agire sull’aumento del prezzo della carta sono state, dunque, motivazioni di carattere globale: dalla pandemia di Covid-19 al rincaro energetico.

LE CONSEGUENZE DELL’AUMENTO DELLA CARTA SUL MONDO EDITORIALE
Tutto questo non può che ripercuotersi con conseguenze evidenti sul mondo editoriale: causa della difficoltà nel reperire le materie prime, viene chiesto agli editori di stabilire con enorme anticipo un piano per le date d’uscita dei libri e delle riviste, in modo da potersi assicurare per tempo la quantità di carta sufficiente. Questo impedisce, ad esempio, di fare fronte a richieste inattese, come nel caso di successi inaspettati, e “casi editoriali” che portano ad un maggior numero di ristampe. Nel settore editoriale la pianificazione non è sempre possibile, e l’aumento dei tempi di attesa per il rifornimento rappresenta un problema serio per gli editori. La situazione attuale è in parte dovuta all’impatto determinato dalla pandemia sul settore economico, che ha creato gravi carenze di materie prime e complicato i trasporti.
LA DIFFICOLTÀ DELLE PICCOLE CASE EDITRICI
Il mondo editoriale ha subito il contraccolpo. Le difficoltà maggiori colpiscono in particolare le case editrici più piccole, che -per via delle tirature limitate e dei minori volumi economici - hanno meno potere di negoziazione con gli stampatori. Le piccole case editrici, che di norma stampano 10-15 titoli l’anno, non possono reagire all’aumento del prezzo della carta dimezzando le pubblicazioni. L’unico modo per sopperire al rincaro della carta sarebbe aumentare il prezzo di copertina di libri e riviste. Ma gli editori, per il momento, non hanno optato per questa soluzione.
LA RICHIESTA D’AIUTO DEGLI EDITORI
Dopo il periodo difficile legato alla pandemia, l’editoria tenta quest’anno una faticosa ripresa e, proprio nel momento di maggior bisogno, si ritrova ad avere problemi nell’ottenere la carta necessaria alla produzione di libri e riviste. La penuria di carta potrebbe comportare un grave ritardo nella consegna degli ordini, con un effetto domino a tutti i livelli del settore. Gli editori hanno quindi lanciato l’allarme, richiedendo al governo di intervenire con un’azione mirata a favore dei lavoratori del settore.