Quercetti, in Giappone si gioca con i chiodini made in Italy

15 luglio 2019
La Quercetti mantiene stabile il suo fatturato, segnato da un leggero incremento (+2%), nonostante il 2018 non sia stato un anno positivo a livello globale per il mercato del giocattolo. L’azienda segue una strategia commerciale che guarda all’estero e vede in Giappone e Cina i mercati con maggiore crescita.
Gli strascichi del fallimento del colosso statunitense Toys R Us sono proseguiti per tutto lo scorso anno, raggiungendo Europa e Australia, con picchi negativi del -7% in UK. Anche la performance italiana è leggermente negativa: il fatturato del mercato nostrano chiude con un andamento del -1% rispetto al 2017. Nonostante i primi mesi dell’anno avessero registrato una crescita, l’ultimo trimestre, che rappresenta il 54% del fatturato annuale, ha dato una frenata con un andamento del -4%.
In un contesto globale negativo, la fabbrica dei chiodini è riuscita a tener testa alla crisi del mercato interno, grazie alla collaborazione come fornitore di un importante gruppo bancario, che ha permesso una chiusura in attivo.
Ma la vera differenza l’ha fatta il mercato asiatico, in particolare il Giappone. L’azienda ha scelto di puntare su un mercato particolarmente attento alla qualità, affidandosi al principale distributore nazionale: Bornelund, la Toys Company Giapponese che può contare su oltre 100 negozi monomarca e 15 play center in tutto il territorio nazionale. Bornelund ha inventato una nuova idea di punto vendita, che ha rivoluzionato l’architettura del classico negozio di giocattoli, trasformandolo in un immenso parco divertimenti. Solo 200 mq su 500 sono destinati alla vendita. Lo spazio restante è dedicato al gioco. L’idea di sostituire gli scaffali con delle aree gioco ha permesso al gruppo giapponese di superare senza contraccolpi l’imperante concorrenza dell’online. Il contatto fisico col prodotto è risultato essere più attrattivo anche della rapidità dell’acquisto online. Il risultato di questa collaborazione ha incrementato il fatturato dell’azienda torinese sul territorio nipponico del 65%. Le previsioni sono egualmente di crescita per l’anno in corso, grazie anche alla realizzazione di tre nuove referenze dedicate esclusivamente al mercato locale. Chiodini, Georello, Tecno, Shape Sorter, il gioco educativo e di manipolazione che differenzia Quercetti dagli altri player del settore, lo rende particolarmente attraente in un mercato che più di ogni altra cosa, è attento alla qualità e al valore educativo del prodotto.
Restando in Asia, anche il mercato cinese ha visto un incremento importante: +60% dovuto soprattutto a una maggiore attenzione al commercio online. Attenzione che diventa centrale per Quercetti nel 2019 anche per il mercato interno ed europeo. L’azienda si è affidata infatti a un team di professionisti che guiderà il suo riposizionamento online.
L’estero resta comunque centrale per un’azienda presente in 50 Paesi in tutto il mondo. Lo dimostra la recente annessione di Quercetti alla rete d’imprese EBT. L’Exclusive Brands Torino è promossa dall’Unione Industriale di Torino per lo sviluppo e la promozione sui mercati esteri di una selezione di brand e di prodotti d’eccellenza del territorio. Vi aderiscono un gruppo d’imprese di alto profilo operanti in diversi settori – dalla gioielleria al settore alimentare, vitivinicolo e della distilleria, alla moda e al design, al tessile, all’editoria, fino alle essenze e ai profumi – che condividono una clientela selezionata e una forte vocazione internazionale, e si distinguono per la creatività, l’innovazione, la ricerca e la qualità dei loro prodotti, che rientrano nell’alto di gamma. A partire dal 2019 anche Quercetti farà parte del gruppo EBT.
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