Basta computer, tablet, smartphone: la carta
vincente dei giochi da tavolo è la voglia di socialità e svago senza per forza
fissare un monitor. In un mondo pieno di schermi i giochi analogici aiutano
a cambiare prospettiva: complice la internet fatigue acuita da
smart working, appuntamenti online e didattica a distanza, i giochi da tavolo
hanno conosciuto un rilancio di fama e diffusione, e il settore dei board game non è mai
stato vivace quanto oggi. Il Global Board Games Market Report 2022 valuta per
il settore un tasso di crescita pari al + 13 per cento da qui al 2026 (contro
il + 11 per cento dei videogiochi).
Anche nel nostro paese il trend è ugualmente
positivo, con un mercato che ha un valore stimato di 100 milioni di euro[1]. Il segreto del successo è nella
capacità di innovarsi: solo in Italia ogni anno vengono sfornati ben 800 nuovi
titoli, conferma
di grande vivacità di un settore al quale la Modena da oltre un decennio dedica
l’intero quartiere fieristico, Play - Festival del Gioco (www.play-modena.it), che torna dal 19 al 21 maggio a ModenaFiere:
circa 28mila metri quadrati di area coperta in cinque diversi padiglioni, più
di 150 espositori, sessanta associazioni coinvolte, una cinquantina di ospiti
tra cui star internazionali del gioco da tavolo, 2.500 tavoli pronti per
giocare, 7.000 sedie, migliaia di titoli tra grandi classici, ultime novità e
anteprime mondiali, incontri e convegni sul ruolo fondamentale del gioco nella
nostra vita.
“Narrazioni
incrociate” è il tema di questa edizione: nel 100°
anniversario della nascita di Italo Calvino il festival propone una riflessione
sul gioco inteso come macchina narrativa, la cui trama viene intessuta
collettivamente attraverso le combinazioni delle interazioni individuali, che
sono infinite e cambiano continuamente, tra una partita e l’altra.
Organizzato da ModenaFiere in collaborazione
con Ludo Labo e il supporto di Club TreEmme, La Tana dei Goblin e altre decine
di associazioni ludiche italiane, Play si svolge nel quartiere fieristico della
città emiliana: una full immersion con decine di opportunità per divertirsi e
stare insieme, scoprire nuove proposte e conoscere quanto il gioco costituisca,
prima di tutto, un momento di socialità ed espressione creativa, utile anche
per comprendere meglio il mondo che ci circonda, a partire dalla scienza e
dalla storia.
Oltre ai gamers, Play ospita chi i giochi li
inventa, li realizza e li distribuisce, e anche chi ci lavora costruendo
progetti di ricerca innovativi basati sul gioco, negli ambiti disciplinari più
vari. A conferma del ruolo fondamentale del gioco nei processi di apprendimento
e studio, quest’anno Play conta sulla collaborazione di alcuni dei più
importanti enti di ricerca italiani che saranno presenti con le loro proposte:
l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), l’Istituto
Nazionale di Fisica Nucelare (INFN) e l’OGS di Trieste, ovvero l’Istituto
Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale. In particolare
l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) è da sempre impegnato nella
progettazione giochi ed esperienze ludiche come strumento di divulgazione o
educazione e oggi in INAF è attivo un gruppo di lavoro nazionale che si occupa
di apprendimento creativo, tinkering e giochi e che utilizza il gioco
come strumento innovativo per veicolare non solo conoscenze e competenze STEM
(Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica) ma anche le pratiche e le
metodiche che contraddistinguono la ricerca in astrofisica.
Giocare con la storia: il primo
convegno scientifico in Italia dedicato al tema
A
Play non manca una particolare attenzione anche all’area umanistica, con una
novità assoluta in Italia: il primo convegno scientifico dedicato al rapporto
tra gioco e storia, “Play History 2023”, realizzato in collaborazione
con l’Associazione Italiana di Public History (AIPH), il Centro
interuniversitario Game Science Research Center e l’Università di Genova.
Tre giornate organizzate in maniera tematica che danno voce a esperti di
didattica ludica, public historian, game designer e storici: attraverso
conferenze, laboratori e giochi si approfondisce l’utilizzo dei giochi come
strumenti di divulgazione storica, oltre alla sperimentazione di forme
didattiche innovative che prevedono l’insegnamento della storia
a partire da giochi di ambientazione storica. Importanti le realtà coinvolte: cinque Università italiane (Torino,
Genova, Milano, Modena, Bari), due Centri studi e di ricerca, la rete degli Istituti
Storici, numerose associazioni nazionali e persino internazionali come
EuroClio, che riunisce a livello europeo insegnanti
di storia e ricercatori. Anche i protagonisti del
convegno sono figure di primo piano, sia in ambito accademico che del game
design: la direzione scientifica è di Renzo Repetti, docente di storia moderna
presso l’Università di Genova, tra gli ospiti ci saranno Antonio Brusa,
il più noto studioso e promotore della didattica ludica della storia, nonché
professore emerito dell'Università di Bari, e Andrea Angiolino, il
decano del game design italiano.
Ma come si spiega questo boom dei giochi da
tavolo? “In tempi in cui tutto si fa online i board game offrono uno stimolo
in più a incontrarsi di persona, ad aggregarsi; ma soprattutto stimolano la
fantasia, la creatività e riducono lo stress e l’impulsività poiché, prima di
ogni mossa, è richiesta un’attenta riflessione sulle proprie azioni – spiega
Andrea Ligabue, ludologo, game designer e direttore artistico di Play,
che sottolinea anche come il gioco da tavolo alleni la competizione buona e, in
alcuni casi anche lo spirito di squadra - oltre che lo sviluppo
importantissimo di alcune funzionalità cognitive visto che, ad essere
letteralmente chiamate in gioco sono skills come memoria, problem-solving, senso critico, ma anche la
capacità di dialogo, di ascolto e di comprensione. Non ultimo, nei più piccoli
sono un ottimo modo per sviluppare il cosiddetto senso civico, istruendoli al
fatto che, nel gioco, così come nel mondo reale, ci sono regole da rispettare,
cose che si possono fare ed altre che invece sono vietate. Senza contare che
solo con la collaborazione e cooperazione si può realmente giungere al proprio
obiettivo, che in questo caso è vincere la partita”.
Semplici, veloci, inclusivi: le carte
vincenti dei board game, tra classici e novità
Una serie di analisi di base del target dei
board games evidenzia che la maggioranza degli acquirenti oggi sono di età
compresa tra 25 e 39 anni, quindi la generazione dei Millennials, ovvero i nati
tra il 1981 e il 1996.
E nella top ten delle loro preferenze accanto
ai classici intramontabili come Risiko (Spin Master), Monopoly e Taboo (di Hasbro),
si affiancano i più recenti Dixit, Ticket to Ride, Dobble ed Exploding Kittens
(tutti di Asmodee, casa editrice francese); ma popolari sono anche La casa di
carta - Escape Game (di MS Edizioni), Coco Rido 2 - la Vendemmia (sempre di
Asmodee), Puerto Rico e Disney Villainous (entrambi di Ravensburger),
Carcassonne, I coloni di Catan (Giochi Uniti), Bang! (DV Giochi). Ciò che
distingue questi giochi più recenti da quelli della generazione dei boomer sono
la velocità (le partite non durano più di 30 minuti), la semplicità (le regole
sono facili e di immediata comprensione) e l’inclusività (tutti i giocatori
proseguono fino alla fine della partita).
Proliferano poi i giochi di ruolo,
anche quelli dal vivo: il più iconico rimane Dungeons & Dragons, che ha debuttato
negli anni ’70 ma ha conosciuto un’impennata di vendite proprio durante la
pandemia, con guadagno complessivo cresciuto del 33% nell’ultimo anno.
Tra gli evergreen vanno citati poi i giochi
di miniature come Warhammer (prodotto dalla britannica Game Workshop) –
e naturalmente i giochi di carte, il cui capostipite è Magic, il primo gioco di
carte collezionabili del mondo.
Play – Festival del Gioco è una manifestazione
organizzata da ModenaFiere in collaborazione con Ludo Labo, con il supporto di
Club Tre Emme e La Tana dei Goblin. Il festival gode del patrocinio del Comune
di Modena, Regione Emilia-Romagna, Università di Modena e Reggio Emilia,
Azienda USL di Modena. E’ sponsorizzato da BPER Banca e Conad. Media partner:
Io Gioco, Tom’s Hardware Cultura Pop
ISTRUZIONI PER L’USO:
Dove: Play-Festival del Gioco 2023 si svolge
all’interno del quartiere fieristico ModenaFiere in viale Virgilio 70
Quando: dal 19 al 21 maggio. Orari di
apertura: venerdì 19 e sabato 20 maggio dalle 9 alle 20, domenica 21 maggio
dalle 9 alle 19.
Biglietti: L’ingresso è gratuito per i
bambini fino ai 10 anni compiuti.
Tutte le info sull’acquisto dei biglietti di
ingresso, pacchetti e riduzioni a questo link: https://www.play-modena.it/informazioni/biglietti/
[1]
Dati Assogiocattoli: la crescita del mercato
dei giochi di società in Italia viene monitorata attraverso i dati di vendita
delle singole aziende