Nato nel 1943 Gianfranco Aquila era napoletano di origine ma
veneto per adozione. In quattro decenni si guadagnò ampia ammirazione nella sua
adorata Bassano del Grappa, sia per la sua leadership imprenditoriale che per
le sue innumerevoli attività civili e caritative.
La sua scomparsa all'inizio di questa settimana è stata
contrassegnata da tributi da parte di autorità locali e regionali, di rappresentanti
dell’industria e dei media. Il Corriere della Sera lo ha definito "l'uomo
che ha fatto conoscere l'eccellenza di Bassano a ogni latitudine".
Conosciuto affettuosamente come "Il Signore delle
penne", Gianfranco Aquila guidò Montegrappa non una, ma due volte. La
prima volta fu nel 1981 quando, a soli 38 anni, acquisì l'azienda che dal 1938
forniva all'attività di cartoleria del padre strumenti da scrittura con marchio
proprio.
Sotto la guida del giovane industriale, gli anni successivi
avrebbero fatto rivivere le fortune della prima fabbrica di penne stilografiche
in Italia. Sostenuto da una forte domanda interna e internazionale, Gianfranco
ha intrapreso una strategia pionieristica per portare gli strumenti da scrittura
all'attenzione dei consumatori internazionali di lusso. Così facendo, creò la
dima che avrebbe portato Montegrappa nel futuro.
Una serie di successi nel corso degli anni '90 sarebbe
infine culminata con la vendita dell'azienda a un gruppo svizzero di lusso nel
2000 da parte di Gianfranco. Poco prima di porre fine al suo regno, tuttavia,
ha goduto forse del più grande onore della sua vita quando Montegrappa è stato
invitato a creare una penna per il Grande Vaticano giubileo e gli fu concessa
una rara udienza con S.S. Papa Giovanni Paolo II.
Dopo aver passato i primi anni del nuovo secolo a replicare
la sua formula con Tibaldi, nel 2009 alla famiglia Aquila è stata presentata
l'opportunità di riacquistare Montegrappa. Da quando è tornata nelle mani della
famiglia, l'azienda è andata sempre più rafforzandosi, subendo il processo di
modernizzazione più completo della sua storia. La storica fabbrica di
Montegrappa festeggerà quest’anno i suoi 110 anni di attività.
Pubblicata nel 2011, la sua biografia “Il Signore delle
penne” profilava il “gentiluomo meridionale” preferito da Bassano. In privato,
Gianfranco era un uomo umile, amorevole e generoso con uno spiccato senso della
moda e un ironico umorismo. Il suo titolo onorifico lo ha preceduto ovunque
andasse, portandolo a scherzare con gli amici: "Quando faccio le analisi
del sangue, esce inchiostro".
Gianfranco rimase professionalmente attivo negli ultimi
anni, durante i quali dedicò molto tempo e attenzione alle attività caritative,
in particolare per il suo amato Convento dei Frati Cappuccini a Bassano. A
ricordarlo la moglie Diana, e i figli Leopoldo, Ciro e Giuseppe.