La cerimonia di premiazione del Premio Andersen 2024 si è tenuta nel pomeriggio del 25 maggio nella Sala del Minor Consiglio a Palazzo Ducale, Genova.
I VINCITORI DEL PREMIO ANDERSEN 2024
MIGLIOR LIBRO 0/3 ANNI Merlino dove vai? di Eva Rasano,
Pulce;
Per un libro a misura dei primi anni di vita, sia nella
scelta dei materiali che nei contenuti. Per i collage variopinti e la
dinamicità delle immagini, che aiutano i bambini a orientarsi nel mondo, in un
dialogo aperto con il bianco della pagina.
MIGLIOR LIBRO 3/6 ANNI Agrifoglio di Matthew Cordell – trad.
di Maria Pia Secciani, Clichy;
Per un’avventura di paure e sorrisi, in cui la chiara
citazione al mondo delle fiabe si trasforma in una divertente storia di
crescita, fresca e contemporanea. Per l’espressività del segno, che anticipa le
situazioni attraverso i gesti e gli sguardi dei protagonisti, dando ulteriore
ritmo. Per la capacità di sorprendere con piccoli colpi di scena, fino
all’ultima pagina.
MIGLIOR LIBRO 6/9 ANNI Misha. Io, i miei tre fratelli e un
coniglio di Edward Van de Vendel e Anoush Elman – ill. di Annet Schaap – trad.
di Laura Pignatti, Sinnos;
Per la delicatezza di un racconto che dà voce all’infanzia e
al tempo stesso racchiude frammenti di memoria collettiva. Per la capacità di
narrare, con freschezza e intensità emotiva, l’incontro tra diverse generazioni
e diverse culture. Per la galleria di ritratti che fanno da contrappunto al
testo e per la cura grafica che rende il libro accessibile a tutti.
MIGLIOR LIBRO 9/12 ANNI Lo strambo trasloco della magione
Miller di Dave Eggers – ill. di Júlia Sardà – trad. di Giulia Rizzo,
L’ippocampo;
Per il felice incontro tra la scrittura di un grande autore
contemporaneo e l’illustrazione di una giovane artista, che nutre di dettagli
il racconto e anima il testo con ironia. Per una narrazione imprevedibile che
affonda le sue radici nella Storia, ma che ha il sapore di un racconto
fantastico. Per essere un inno alla creatività e alla tenacia degli esseri
umani.
MIGLIOR LIBRO OLTRE I 12 ANNI Grande, bro! di Jenny
Jägerfeld – trad. di Laura Cangemi, Iperborea;
Per la lucida puntualità nel raccontare un’adolescenza alla
ricerca di un posto nel mondo. Per la schiettezza del linguaggio e la capacità
di porre domande senza fornire risposte precostituite. Per la delicatezza e
l’essenzialità con cui l’autrice parla di identità, del non sentirsi a proprio
agio nel proprio corpo, della necessità di viverlo, libero da imposizioni.
MIGLIOR LIBRO OLTRE I 15 ANNI Testa di ferro di Jean-Claude
van Rijckeghem – trad. di Olga Amagliani, Camelozampa;
Per un romanzo storico che mette alla gogna gli stereotipi
del passato ma anche del presente, ponendo in parallelo la violenza di una
condizione familiare imposta con l’asprezza della vita militare, quasi
preferibile. Per la capacità di rendere tangibile polvere e sudore dei campi di
battaglia, le lacrime della delusione, l’esaltazione di un amore che nasce. Per
una scrittura fluida, onesta, oltremodo coinvolgente.
MIGLIOR LIBRO DIVULGAZIONE La camera buisssima di Elisa
Lauzana e Irene Lazzarin, Quinto Quarto;
Per un’educazione all’immagine viva e partecipata, dove il
bagaglio del passato diventa strumento per leggere il presente. Per una grafica
che dà forma al contenuto, per un testo che sa accogliere le voci e la
creatività dei bambini, per un progetto editoriale autentico e originale, in
dialogo con la dimensione del laboratorio.
MIGLIOR LIBRO FATTO AD ARTE Viaggio d’inverno di Anne
Brouillard, Orecchio Acerbo;
Per la profonda e pacata bellezza delle illustrazioni,
capaci di rendere alla perfezione la quotidianità di un viaggio in treno. Per
l’attenta e raffinata progettazione cartotecnica. Per un silent book capace di
stupirci ad ogni visione.
MIGLIOR ALBO ILLUSTRATO La cosa nera di Kiyo Tanaka – trad.
a cura della redazione, Topipittori;
Per la non comune capacità narrativa di tavole limpide e
precise. Per la capacità di rendere con cordiale misura lo sguardo magico
dell’infanzia. Per l’incantevole misura con cui l’autrice ha saputo creare un
mondo parallelo ricco di affabili e poetiche sorprese.
MIGLIOR LIBRO SENZA PAROLE Kintsugi di Issa Watanabe, Logos;
Per l’affascinante e rarefatta grazia di un racconto sospeso
nel tempo e nello spazio. Per una metafora potente e al tempo stesso delicata
sulla necessità di affrontare le difficoltà della vita. Per un albo dalle
molteplici possibilità di interpretazione e lettura delle figure.
MIGLIOR LIBRO A FUMETTI Khat. Storia di un rifugiato di Ximo
Abadía – trad. di Loredana Serratore, Il Gatto Verde;
Per la forza e l’intensità di una narrazione necessaria,
esplicita e conturbante, libera da indugi, conformismi e sentimentalismi; per
la capacità di rendere immediatamente universale una vicenda particolare,
esemplare di un fenomeno del nostro tempo; per l’originale declinazione della
forma fumetto in dialogo con l’arte dell’illustrazione.
MIGLIOR LIBRO MAI PREMIATO Fammi una domanda! di Antje Damm
– trad. di Francesca Pamina Ros, Il Leone Verde;
Per la capacità di interrogare con profondità e leggerezza
l’infanzia, e con essa gli adulti, garantendo massima libertà
d’interpretazione, immaginazione ed espressione. Per il delicato e intenso
affastellarsi delle questioni, dalle più minute a quelle universali; per
l’originale commistione tra segno e fotografia.
PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA Eravamo il suono di Matteo
Corradini, Lapis;
Per una scrittura alta e trasversale, originale prova di
letteratura di memoria; un’opera corale che non cavalca il mercato, che non
riduce vite intere alla sola cifra di superstiti ma restituisce con coraggio,
senza retorica e con grande abilità narrativa la vita di esseri umani nella
loro pienezza.
MIGLIOR COLLANA Occhiaperti, Pelledoca Editore;
Per una collana illustrata di libri di tensione e paura per
ragazzi capace di mantenere alta la qualità delle sue proposte, vincendo la
sfida imposta dal genere e dando uguale importanza tanto alle storie, alle
atmosfere quanto alla forma dell’oggetto libro. Per il dialogo efficace che
viene a crearsi tra il testo e le immagini, capace di dare ritmo e di non
svelare mai più di quanto necessario. Per una proposta variegata ma
riconoscibile, terreno di sperimentazione e scoperta per la narrativa italiana per
ragazzi.
PROTAGONISTI DELLA CULTURA PER L’INFANZIA Paola Pallottino;
Per decenni di appassionata e rigorosa ricerca nei campi
dell’illustrazione per l’infanzia e non. Per aver contributo in maniera per più
versi decisiva alla riscoperta e alla valorizzazione di uno straordinario
patrimonio di autori, libri e figure. Per un’inesausta curiosità che l’ha
portata a confrontarsi anche in altri ambiti: dalla grafica alla realizzazione
di albi illustrati alla fruttuosa collaborazione con Lucio Dalla.
MIGLIOR ILLUSTRATRICE Isabella Labate;
Per una costante, rigorosa e appassionata ricerca
figurativa. Per un segno di sicura originalità e dalle marcate valenze
narrative. Per uno sguardo profondo e ricco di curiosità e umanità che la porta
a creare immagini intense e fascinose.
MIGLIOR SCRITTORE Luca Tortolini.
Per una scrittura capace di darsi in dialogo fecondo e
profondo con le forme della letteratura illustrata; disposta in un incedere
piano e ponderato, mosso e tranquillo a un tempo; per la capacità di creare
narrazioni dal fluire godibile per l’infanzia, non accondiscendenti, ma
complici e partecipi del sentire infantile; per il coraggio e la libertà di
cimentarsi in modo spontaneo anche con tematiche ricorrenti della letteratura
per bambini.
PREMIO GIANNA E ROBERTO DENTI 2024
Per il lavoro culturale, ormai ultradecennale, dalla parte
delle bambine e dei bambini; con la selezione puntuale di titoli della migliore
editoria per l’infanzia, valorizzandone il catalogo attraverso libri ‘senza
fretta’, capaci di raccontare l’infanzia stessa. Per aver saputo diventare un
importante spazio di riferimento per il territorio a proposito della
riflessione sulla cura dell’infanzia e sulla cultura per l’infanzia, non solo
in fatto di libri ma anche di altre occasioni educative e ludiche; pure attraverso
le iniziative per adulti eponime, volte a vivificare e trasporre nella nostra
contemporaneità il valore di comunità di “farfilò” ovvero raccogliersi intorno
al racconto prendendosi un tempo insieme.