Nell’anno che si è appena concluso ci siamo abituati a creatori e marchi che presentano i loro prodotti in uno stile spiccatamente narrativo che fa uso dello storytelling per raggiungere le più varie nicchie di stile di vita. Come risultato, una fresca autenticità ha pervaso la comunicazione, mentre a livello visivo i consumatori sono parsi affascinati da nuove interpretazioni di forme esistenti.
Con il nuovo anno, nuovi concetti si affacceranno al settore e più in generale al mondo dei brand: le parole d’ordine per il 2022 saranno Personalità e Pedigree.
PERSONALITà
La personalità è abbastanza autoesplicativo: il design di un biglietto d’auguri deve riuscire a parlare direttamente al consumatore, esprimendone la personalità e lo stile a tal punto da farlo sentire “costretto” a mandarlo agli amici, o a metterlo in bella vista nella propria casa.
Gli appassionati di biglietti, in particolare i millennial, non hanno necessariamente bisogno di una festività per inviare un biglietto, ma hanno bisogno che quel biglietto sia allineato alla loro mentalità, perfettamente nel loro stile.
PEDIGREE
Il Pedigree è un po' più complicato, e parte “a monte”: inizia con il modo in cui il prodotto è fatto: è fatto a mano? Prodotto in Italia? C'è una componente legata alla causa del commercio equo-solidale? Chi l’ha creato? Che tipo di missione sta supportando il cliente, con l’acquisto? Quale impatto ha sulla comunità quale sul nostro pianeta?
Dal momento che siamo ormai abituati ad ascoltare storie legate al prodotto, queste sono domande che i consumatori sono a proprio agio nel chiedere. Ciò significa che qualsiasi gamma che si decide di commerciare non è solo il prodotto, ma anche tutta la sua storia. Ora più che mai, bisogna conoscere veramente ogni cosa che è esposta sugli scaffali del proprio negozio, ed essere pronti a condividere questa conoscenza “narrativa”.
I DESIGN DA TENERE D’OCCHIO
Nel settore stationery saranno molto ricercati design ammiccanti ed allegri come quelli fondati sull’arcobaleno; e fantasie più bilanciate, che fondono l’estetica occidentale a quella giapponese. Non mancherà la riscoperta del vintage, in chiave rivisitata.