Innovazione e digital transition: il made in italy cresce grazie al digitale

8 marzo 2023
Oltre 20 mila Pmi italiane sono cresciute del 10% grazie all'ingresso nei marketplace Amazon. Lo rileva il libro Made in (digital) Italy di Start Magazine e ICINN - Istituto per la Cultura dell'Innovazione

Il commercio elettronico continua a crescere. In tre anni, dal 2019 al 2022 le vendite online a livello globale sono passate dal rappresentare il 15% al 22% del totale delle vendite al dettaglio. Entro tre anni arriverà a toccare il 26%. L’Italia, però, secondo l’indice Digital Economy and Society Index (DESI) 2022 è al 18° posto nella classifica europea e ha un valore del fatturato e-commerce pari al 9%. Anche il numero di PMI che vendono online che si attesta sotto il 13%, è significativamente basso.

 Questi i risultati contenuti nel libro “Made in (digital) Italy” presentato ieri a Roma presso lo Spazio Europa da Start Magazine e ICINN – Istituto per la Cultura dell’Innovazione, e realizzato in collaborazione con Amazon.

 Il Decennio Digitale europeo prende avvio e con esso vede la luce la strategia di rinnovamento tecnologico e culturale a più ampio spettro mai concepita nel continente. Il nostro Paese è chiamato una volta per tutte a riconoscere ed accogliere la digitalizzazione come una priorità imprescindibile: lo chiede l’Europa, lo prescrive il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma è ormai a tutti i livelli una convinzione largamente condivisa.

 Il Made in Italy ha bisogno di una svolta verso l’innovazione. Grazie al digitale, la nostra eccellenza nazionale ha l’opportunità di trasformare processi produttivi e distributivi in termini di efficienza, e guadagnare in efficacia del contatto con il consumatore finale; ma per farlo deve aprirsi a nuovi canali, a nuovi mercati, a nuovi modi di fare ciò che è sempre stato fatto diversamente, e che proprio per questo va cambiato.

 

Il processo di digitalizzazione delle attività delle piccole e medie imprese, promosso anche grazie alle partnership pubblico-privato messe in campo tra il governo e gli operatori digitali, ha riflessi positivi sia per i negozi di prossimità che per le aziende. Queste, infatti, approfittano delle opportunità per ampliare la loro clientela e sono anche stimolate a innovare l’approccio nella vendita ai clienti offline, per rendere distintiva l’esperienza di visita del negozio fisico rispetto alla frequentazione dei punti vendita della grande distribuzione o dei centri commerciali.

 La potenzialità sviluppata dalle PMI che hanno deciso di approfittare delle potenzialità dei marketplace è significativa: il caso più evidente è quello di Amazon, che ospita ormai oltre 20mila piccole e medie imprese italiane (cresciute del 10% circa tra il 2020 e il 2021). Le PMI italiane hanno venduto più di 100 milioni di prodotti su Amazon nel 2021 – pari a circa 200 prodotti al minuto - in crescita (oltre il 30% in più) rispetto agli 80 dell’anno precedente. Sempre nel 2021, le vendite all’estero delle Pmi italiane su Amazon hanno raggiunto circa 800 milioni di euro; per 200 aziende, queste vendite hanno significato per la prima volta il superamento del milione di euro di ricavi.


Tags: e-business
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