Il 2023 sembra già lontano e archiviato. Eppure, molte delle tematiche che lo hanno contraddistinto, delle criticità che vi sono emerse e delle tendenze che si sono delineate sono destinate ad accompagnarci anche nel presente e nel futuro. A raccoglierle, ripercorrerle e contestualizzarle è “Un anno di Tendenze 2024”, la pubblicazione che GS1 Italy realizza ogni anno selezionando e organizzando per temi i contenuti pubblicati nell’arco di dodici mesi su questo webmagazine, l’house organ di GS1 Italy.
«Abbiamo celebrato i primi cinquant'anni del codice a barre,
ma lo abbiamo fatto con uno sguardo al futuro, esplorando le implicazioni delle
nuove tecnologie, le tendenze di mercato, di consumo e di informazione» spiega
Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy e direttore
responsabile del magazine. «Anche questa edizione di Un anno di Tendenze
promette di andare oltre al barcode con nuovi racconti del percorso di
evoluzione che stiamo vivendo».
«Il 2023 sarà ricordato come l’anno in cui abbiamo iniziato
a intuire le enormi potenzialità dell’intelligenza artificiale» sottolinea
Bruno Aceto, ceo di GS1 Italy «L'intelligenza artificiale non è una minaccia,
ma un'opportunità. Si tratta di uno strumento potente che può aiutarci a
costruire un futuro più efficiente, sicuro e sostenibile».
CINQUE MACRO-TEMI
L’evoluzione del codice a barre è il primo dei cinque
macro-temi individuati nell’edizione 2024 di “Un anno di Tendenze”:
Oltre il codice a barre. Da 50 anni il codice a barre
è parte della quotidianità delle persone di tutto il mondo, ha contribuito a
rendere globale l’economia e ha migliorato l’efficienza degli scambi
commerciali. Ora si appresta a moltiplicare i suoi utilizzi e a cambiare veste.
L’età dell’incertezza. Lo stallo dell’economia, il
rallentamento della domanda internazionale e l’inflazione che la fa da padrona
generano effetti devastanti sul piano sociale. Con l’aumento dell’impoverimento
le famiglie cercano di attivare strategie di sopravvivenza. Ma i consumi
calano, alimentando le preoccupazioni delle imprese, in particolare quelle del
largo consumo, fortemente penalizzate, che possono trovare una via d’uscita
solo nella collaborazione.
Retail esteso. Dopo la pandemia sembra proprio che
per il retail e il sistema dei consumi sia cominciata una traversata verso un
nuovo mondo in cui le tecnologie digitali hanno definito interconnessioni
sempre più strette tra i processi e le attività con l’omnicanalità a fare da
guida. Dove non c’è innovazione senza sostenibilità, dove i modelli
organizzativi sono ripensati e dove l’online si fonde nell’offline e viceversa.
E l’approdo è la relazione integrale, olistica con il cliente.
Standard & business. Se è vero che la
digitalizzazione può avvenire attraverso tanti strumenti, nessuno di essi può
fare a meno dell’identificazione univoca degli oggetti e della successiva
gestione dei dati. I processi interni ed esterni alle aziende traggono forza
dagli standard GS1, che, grazie alle regole condivise e al linguaggio comune,
svolgono il ruolo di motore di innovazione e sono una risposta alle nuove
esigenze di cambiamento che attraversano i diversi settori.
Obbligo di sostenibilità. Nel rapporto tra brand,
insegne e consumatori, il tema dello sviluppo sostenibile aggravato dalla crisi
climatica e ambientale sta diventando ormai centrale. La novità è che, anche se
il greenwashing è sempre in agguato, l’impegno delle imprese e i comportamenti
dei cittadini si spogliano dell’aura di idealismo e diventano sempre più
pragmatici e concreti. E le iniziative si moltiplicano.