Scrivere una lettera a mano è un piacere che solo chi
ancora scrive con carta e penna conosce. Scrivere a mano una lettera è dare
forma ai pensieri attraverso la mano, legarli con la scrittura corsiva,
esprimere sentimenti col gesto grafico, passione con il respiro della
calligrafia. Al di là dei benefici di scrivere a mano, utilizzare la nostra
grafia per scrivere a qualcuno è mettere un po’ di noi, di quello che siamo e
viviamo, nella nostra scrittura. Una delle più alte espressioni di noi. E in
una lettera scritta a mano tutto questo ha anche un destinatario, che ne
perfeziona l’esito.
Dall’altro lato, ricevere una lettera scritta a mano è
farsi avvolgere da tutte le intenzioni di chi ci scrive, mentre ci gustiamo il
messaggio. Lettere belle in corsivo o meno, ogni grafia ha la sua dignità.
Da un lato il piacere di scrivere una lettera a mano,
dall’altro l’emozione di ricevere una lettera, e si crea una magia che è un
meccanismo vincente dal punto di vista della comunicazione e del marketing. Lo
sanno bene le aziende che scelgono la calligrafia per la loro comunicazione a
clienti e partner, quanto valga in termini di relazione e di immagine una
lettera scritta a mano. Personalizzare il messaggio con la calligrafia vince a
mani basse su ogni altra comunicazione elettronica o stampata, per quanto ben
costruita possa essere.
IL PIÙ INTIMO ED ELEGANTE TRA GLI
STRUMENTI DI COMUNICAZIONE
E’ ancora ad oggi il metodo più efficace per mandare
un messaggio, in quanto è quello che più arriva dritto al cuore della persona
che lo riceve; richiede inoltre un investimento di tempo ed energie, pertanto
il ricevente ha sempre la garanzia reale del coinvolgimento del mittente.
1. La
lettera personale va scritta sempre a mano; nel caso in cui si abbia una grafia
illeggibile è lecito utilizzare la macchina da scrivere o il computer;
tuttavia, devono sempre essere inseriti a mano la data, l’intestazione e la
firma.
2. Il
colore dell’inchiostro deve essere nero o blu.
3. La
data deve essere inserita in alto a destra, oppure in basso a sinistra.
4. Si
scrive sempre una frase di apertura (ad esempio “Carissimo amico, sono molto
lieto di …“).
5. Nella
lettera commerciale o professionale ci si rivolge sempre al destinatario con
l’incipit “spettabile / egregio / gentile” signore o signora.
6. In
alto a destra e sotto la data, in una lettera commerciale, si scrivono tutti i
dati del destinatario (i medesimi che saranno poi inseriti nell’indirizzo sulla
busta).
7. E’
obbligatorio inserire sempre i saluti, evitando le frasi fatte nel caso di
lettera personale (in quanto il galateo non ama gli stereotipi); per quanto
riguarda invece la lettera commerciale, sono da preferire le forme “cordiali
saluti” e “distinti saluti”, evitando quelle ambigue o ipocrite come “sinceri
saluti”.
8. Nelle
lettere commerciali deve essere sempre presente l’oggetto, dopo la dicitura
“Alla cortese attenzione di …”
9. Per
comunicazioni di vita privata (auguri, partecipazioni, etc. …), il galateo
prevede che nome e indirizzo del destinatario siano rigorosamente scritti a
mano sulla busta.
10. Per
le comunicazioni private, nella compilazione della busta, sono vietati i titoli
di studio, quelli nobiliari, onorifici, o professionali; sono invece permessi
per le corrispondenze d’affari.
11. Per
le comunicazioni di lavoro è ammesso l’uso di etichette prestampate, al fine di
velocizzare la spedizione della corrispondenza; per le persone più importanti,
tuttavia, l’indirizzo dovrebbe essere comunque scritto a mano.
12. Nelle
lettere professionali non è assolutamente gradito il post scriptum (P.S.), il
cui uso era stato introdotto, nel periodo in cui la scrittura a mano era il
metodo più diffuso, per evitare di riempire la lettera di correzioni e
abrasioni. Se non se ne può fare a meno, deve contenere sempre informazioni di
importanza marginale e mai fondamentali.
13. Se
la lettera viene affidata a una persona per essere recapitata, non va mai sigillata
(anche se professionale) in rispetto alla fiducia di chi eseguirà la consegna;
sul dorso della busta, in basso a destra, deve essere indicata la dicitura
S.P.M. (Sue Proprie Mani) o S.G.M. (Sue Gentili Mani).
14. Una
lettera personale non deve mai essere aperta in presenza di altre persone, in
quanto contenente dati riservati.
15. Ad
ogni lettera si dovrebbe sempre rispondere. Una regola non scritta del galateo
dice “canale chiama canale” (lettera chiama lettera, SMS chiama SMS, e così via
…).
16. L’indirizzo
sulla busta si scrive sempre in basso a destra: il nome e il cognome sulla
prima riga ideale, quindi l’indirizzo e infine, sotto, il codice di avviamento
postale (C.A.P.), la città ed eventualmente lo stato, se diverso da quello del
mittente.
17. La
carta da lettera privata deve essere sempre di colore chiaro: bianca oppure
tonalità pastello (azzurro pallido, beige, grigio, …).
18. Sul
retro della busta inserire sempre le indicazioni del mittente, per permettere
di restituire la lettera alla persona che l’ha inviata in caso di assenza del
destinatario o di altri problemi. Il nome del mittente va sempre indicato
nell’unica forma corretta ammessa dal galateo: [Nome + Cognome] e normalmente
si scrive al centro della patella.
19. Il
curriculum è una particolare forma di lettera: dovrà essere scritto, per
maggior chiarezza, con il computer, per quanto riguarda gli studi effettuati e
le precedenti esperienze lavorative, oltre ai propri dati anagrafici e
recapito. È consigliabile sempre accompagnarlo con una lettera, possibilmente
scritta a mano, se la calligrafia è sufficientemente chiara. La firma sul
curriculum deve essere autografa e anche l’indirizzo sulla busta, per maggiore
eleganza, dovrebbe essere scritto a mano.
LA CARTA ADATTA
Nell’inviare una lettera è molto importante la scelta
della giusta carta. Diverse sono le variabili da tenere in considerazione: il
tipo di comunicazione (commerciale, privata, istituzionale, etc…), stesura del
messaggio (a mano/ a stampa) e infine il gusto personale. Come accennato nelle
“regole” le comunicazioni di tipo privato dovrebbero essere scritte su carta
dai toni chiari come l’avorio, vaniglia, crema, beige, preferendoli anche al
bianco, che rimane lo standard di gran parte delle altre comunicazioni
(istituzionali in primis, ma anche commerciali). Nelle commerciali è inoltre
ammesso l’uso di colori meno consueti, soprattutto in relazione ai nuovi
sviluppi sul lato della brand identity. Per quanto concerne invece il tipo di
scrittura è importante scegliere una grammatura consona e soprattutto stare
attenti alla “mano” della carta: una carta estremamente ruvida, o rigata ad
esempio potrebbe rovinare un messaggio scritto a mano – impedendo lo scorrere
di punta o pennino e creando goffi effetti di inchiostro – al contrario sarà
perfetta per le comunicazioni a stampa (tanto più tipografica). Un foglio
totalmente liscio potrebbe d’altro canto perdere in estetica dando un impatto
più freddo e distaccato alla lettera. Ulteriore attenzione va prestata nel caso
si volesse scrivere con la stilografica. Ecco le carte che si prestano
maggiormente:
COME SCEGLIERE LA CARTA PER PENNA
STILOGRAFICA
Prima di approfondire le varie caratteristiche è
necessario premettere che per chi ama scrivere con la stilografica la scelta
deve ricadere su una carta adatta che permetta la massima scorrevolezza della
punta, conseguenza di assenza di attrito di quest’ultima sulla superficie: sono
da scartare a priori, quindi, le carte particolarmente ruvide.
Un altro parametro da prendere in considerazione prima
dell’acquisto di una carta per penna stilografica è la capacità del foglio di
assorbire l’inchiostro. Una carta che non assorbe troppo causa fenomeni di
feathering, ovvero diffusione capillare dell'inchiostro sulla carta che aumenta
le dimensioni del tratto, e bleed through, che consiste nel passaggio
d'inchiostro dall'altra parte del foglio.
La capacità di assorbimento della carta è da
considerare in relazione al flusso della penna: non è sempre vero che una carta
che assorbe molto inchiostro sia da scartare. Bisogna sempre considerare quale
tipo di stilografica andremo ad utilizzare, scegliendone una dal flusso estremo
per una carta che riesce ad assorbire bene l’inchiostro.
CARTA PER STILOGRAFICA E CAPACITÀ DI
ASSORBIRE L’INCHIOSTRO: LISCIO E RUVIDO
Si è portati a pensare che una carta spessa (di una
grammatura di circa 80/100 g o superiore), molto liscia e dal costo elevato,
sia di qualità superiore, ma non è sempre vero. Qual è la relazione che
intercorre tra la grammatura di una carta e la capacità di assorbire
inchiostro? Ebbene non sempre le carte spesse sono garanzia di adeguata
assorbenza dell’inchiostro, ma questa capacità dipende dal tipo di trattamento
che la carta subisce in fase di lavorazione.
L’igroscopia è una proprietà della carta che ha anche
poco a che vedere con la ruvidità della superficie. La carta molto liscia, non
trattata, sulla quale il pennino riesce a scorrere senza particolare attrito,
riesce ad assorbire la giusta quantità di inchiostro.
La carta non trattata, che risulta ruvida e sottile,
risulta la peggiore per ciò che concerne la capacità di assorbire l’inchiostro
nella scrittura con la stilografica: studiata per essere economica, la
superficie ruvida si accoppia meglio agli inchiostri a base grassa e non
acquosa delle biro.
Cosa succede quando si utilizza, invece, una carta
troppo assorbente con penna stilografica? Quando l’assorbimento d’inchiostro è
troppo elevato è possibile che la quantità d'inchiostro in uscita dal pennino
superi quella che dal serbatoio arriva all’alimentatore. Il flusso si riduce
inizialmente fino alla totale secchezza dell’alimentatore e al blocco della
scrittura.
CARTA
PATINATA: QUANDO L’ESTETICA È UNO SVANTAGGIO
Come ci si comporta con una carta patinata? La
patinatura ha un effetto “repellente” nei confronti dell’inchiostro e non è
raro percepire in modo netto la sensazione di sfregamento della punta sulla
superficie con conseguente difficoltà da parte dell'inchiostro ad aderirvi.
Le carte patinate presentano spesso punti di
irregolarità, ovvero zone in cui l’inchiostro si comporta come se stesse
passando su una pellicola di plastica. Questa tipologia di carta, poi, si
asciuga molto lentamente dando problemi a penne stilografiche dall’abbondante
flusso di inchiostro e dal tratto generoso.
Il consiglio è quello di orientarsi verso la scelta di
carte non molto patinate, soprattutto in considerazione della penna
stilografica che intenderemo utilizzare per scriverci sopra.
CARTA DI PIETRA: ECOLOGICA E RESISTENTE
AGLI STRAPPI
Un nuovo materiale particolarmente apprezzato da chi
ama scrivere con penne stilografiche pregiate è la carta di pietra, composta
all'80% di carbonato di calcio e al 20% di polietilene ad alta densità.
Il carbonato di calcio è ampiamente diffuso in natura,
presenta in una grande varietà di rocce: da qui arriva il nome per questo nuovo
composto. La carta di pietra si prepara riducendo in polvere le pietre che
contengono carbonato di calcio, derivanti da residui di materiali edili, che
vengono poi mischiate con apposite resine per mettere a punto la giusta
scrittura.
Si ottiene così una carta più ecologica di quella
sintetica e della carta di cellulosa riciclata perché presenta alte
concentrazioni di resine non naturali. La carta di pietra si presta bene alla
scrittura con la penna stilografica poiché risulta inalterabile al contatto con
l’acqua e particolarmente resistente agli strappi.
Altre qualità da menzionare sono la capacità di
assorbire l’inchiostro senza lasciare macchie e la rapida biodegradabilità
totale che varia dai 3 ai 9 mesi di esposizione ad acqua e sole.