Dice il direttore del museo Luigi F. Bona: “Lo scopo della
mostra è indurre a riflessioni sulla Bomba, che ritorna periodicamente di
attualità come minaccia letale, sulla funzione della Scienza e sulla capacità
seduttiva dell’orrore e della distruzione”.
Il percorso
espositivo è scandito da pannelli di approfondimento dedicati alle tappe
storiche fondamentali dell’energia nucleare e della bomba atomica, seguite da
approfondimenti attraverso tavole originali, pagine a fumetti, manifesti
cinematografici, riviste, giornali e oggettistica.
L’atomo e l’energia nucleare sono al centro di due
importanti storie a fumetti statunitensi degli anni Trenta: “Nel mondo degli
atomi” con Brick Bradford, in cui l’eroe e i suoi amici vengono miniaturizzati
compiendo un viaggio all’interno della struttura della materia, e “Il mistero
dell’Uomo Nuvola”, un’avventura di Topolino del 1936-1937 in cui uno scienziato
in grado di imbrigliare la potenza dell’atomo decide di distaccarsi dal resto
dell’umanità, spaventato dagli utilizzi bellici della sua scoperta.
Il contributo italiano alle scoperte fondamentali della
fisica nucleare non deve essere dimenticato: viene raccontato nel film “I
ragazzi di via Panisperna” (1988), in mostra con il manifesto cinematografico,
che prende il nome dalla via in cui si trovava l’Istituto di Fisica a Roma. Il
loro lavoro era stato coordinato da Enrico Fermi e ne faceva parte anche il
geniale Ettore Majorana, scienziato che scompare misteriosamente nel 1938, la
cui vita viene raccontata nel volume a fumetti “Il segreto di Majorana” di
Francesca Riccioni e Silvia Rocchi, in mostra con alcune tavole originali.
Il Progetto Manhattan è narrato con grande attenzione ai
dettagli nel volume a fumetti “La bomba” di Didier Alcante, Laurent-Frédéric
Bollée e Denis Rodier. Le conseguenze dello scoppio di Hiroshima dal punto di
vista giapponese si trovano invece nel manga “Gen di Hiroshima” di Keiji
Nakazawa. La tragedia di Hiroshima è lo spunto anche per una storia di Martin
Mystère, “Le mille gru di Hiroshima” di Andrea Cavaletto e Fabio Piacentini, in
mostra con una selezione di tavole digitali.
Nel lungo periodo della Guerra Fredda, in cui cresce la
percezione che un nuovo conflitto tra le due superpotenze Stati Uniti e Unione
Sovietica potrebbe annientare la razza umana, l’energia nucleare e la bomba
atomica sono raccontate nei fumetti, sia ipotizzando cosa succederebbe in caso
di una guerra atomica sia mostrandoci un atomo amico e umanizzato.
Da questo punto di vista sono emblematici due personaggi dai
nomi molto vicini: Atomino Bip Bip, amico di Topolino creato da Romano Scarpa
nel 1959, in mostra con illustrazioni, studi e una tavola della celebre storia
“Topolino e il Bip Bip-15” (1960), e Atomino, creato nel 1963 da Marcello
Argilli e Vinicio Berti per il settimanale a fumetti Il Pioniere.
Uno spazio particolare è dedicato a due personaggi che
prendono vita proprio da una bomba: Godzilla e l’Incredibile Hulk. Per Godzilla
sono in mostra alcune tavole realizzate da Alberto Ponticelli per la miniserie
"Godzilla: Gangsters & Goliaths". Per l’Incredibile Hulk, uno
scienziato che può trasformarsi in un enorme mostro verde dopo essere stato
colpito da una “bomba gamma”, sono esposte le tavole di grandi autori del
personaggio, come Mark Bagley, Rick Leonardi, Alan Kupperberg.
In mostra anche una tavola di “Watchmen”, il capolavoro di
Alan Moore e Dave Gibbons che vede nel suo cast Dottor Manhattan, un fisico
nucleare che acquisisce immensi poteri dopo essersi ritrovato in un esperimento
di fisica subatomica. Lo scontro tra le superpotenze è rappresentato anche in
un’illustrazione di Guido Buzzelli, mentre una storia di Renzo Maggi
“L’anticreazione” è in mostra con tutte le tavole originali e adatta a fumetti
un testo del teologo Jörg Zink sui possibili ultimi sette giorni dell’umanità.
Il tema dei rischi che comportano le armi atomiche e
l’energia nucleare è al centro anche di due storie di Diabolik, presenti con le
più significative tavole originali: “La luce del male” (1998), in cui il Re del
terrore aiuta un vecchio amico colpito dalle radiazioni degli esperimenti
atomici su un’isola tropicale, e “Incubo atomico” (2007), dove Diabolik sventa
la minaccia di un gruppo di terroristi. Di Dylan Dog invece sono in mostra una
selezione di tavole tratta da “La città senza nome” di Gabriella Contu e
Giorgio Santucci.
Il fiorente filone post-atomico vede gli autori immaginare
come sarebbe il mondo dopo la catastrofe. Tra le tante opere, merita uno spazio
particolare il giapponese Ken il guerriero, serie manga e d’animazione molto
amata, che nel 2023 festeggia quarant’anni di pubblicazioni. In mostra si trova
una copertina di Roberto Ghiddi per il fumetto nell’edizione italiana della
Granata Press e due disegni di Masami Suda, un artista che per la serie animata
è stato character designer, ideando l’aspetto dei personaggi.
Non potevano mancare le tavole de “L’età della catastrofe”,
una storia a fumetti dalla serie Lilith in cui Luca Enoch immagina un’Europa
del XX secolo dove non sia avvenuta la Prima guerra mondiale, ma lo spettro
della bomba atomica sia comunque presente.
La mostra è arricchita dalla WOW WebApp elaborata da Global
Media.
Da martedì a venerdì, ore 15:00-19:00; sabato e domenica ore
14:00-19:00; lunedì chiuso.
Il museo è supportato da Lyra e F.I.L.A.