I bambini e il gioco al tempo del Coronavirus

7 maggio 2020
Mancano le attività all’aria aperta e (tantissimo) i nonni. Ma i “giochi tradizionali” e gli strumenti per la creatività aiutano a compensare e danno una mano ai genitori. I dati della ricerca condotta da Toys Center con BVA Doxa.
Giochi con i nonni e giochi all’aria aperta: la fotografia, scattata solo due mesi fa dall’Istituto di ricerca BVA Doxa per il brand di riferimento nella distribuzione di giocattoli Toys Center, parte di Prénatal Retail Group, esprime nei numeri i cambiamenti e le mancanze di una nuova quotidianità imposta anche ai bambini per contrastare la diffusione del Covid-19. 
Un distanziamento fisico che ha precluso l’andare a scuola, il vedere amici, compagni, educatori, nonni con i quali passavano la maggior parte del loro tempo, e cambiato il ritmo del gioco, elemento fondamentale nella crescita dei bambini.
La ricerca, condotta nel mese di febbraio 2020 con metodologia CAWI su un campione di intervistati che ha relazioni abituali con bambini 0-14 anni (719 genitori italiani di almeno un bambino 0-14 anni, 80 mamme in attesa, 224 individui che hanno abitualmente occasioni di contatto con bambini 0-14 anni) restituisce dati che consentono una lettura di ciò che oggi manca di più ai più piccoli e alle famiglie.

I giochi preferiti: all'aperto e in movimento
Alla domanda sui “giochi preferiti da bambini e ragazzi”, il 36% degli intervistati indicava i videogiochi, ma ben il 33% metteva sul podio i giochi all’aperto e di movimento e il 24% giocare a pallone. Nella top 5 anche le costruzioni e disegnare e colorare.
In cima dunque l’importanza del movimento all’aria aperta, un concetto emerso anche indagando le “parole associate al gioco di bambini e ragazzi” dove il 21% degli intervistati segnalava proprio il movimento. Tra le risposte anche il gioco come divertimento e allegria (34%), creatività (28%), crescita e sviluppo (23%).

I nonni
Ebbene sì, perché al quesito “chi in famiglia gioca di più con tuo figlio”, subito dopo i genitori (65% la mamma, 61% il papà), ben il 41% degli intervistati ha indicato proprio i nonni che si impongono su tutte le altre categorie indagate (fratelli, sorelle, baby-sitter…). 
Figure oggi fisicamente forzatamente distanziate a causa dell’emergenza, ma predominanti in diverse domande dell’indagine, come quella su “chi contribuisce a far star bene bambini e ragazzi”, dove ben il 65% li cita ponendoli al primo posto. Primato dei nonni anche sulle domande di analisi generale come quella su “chi contribuisce all’educazione” (56%), “chi sostiene nelle scelte educative” (49%) e “chi aiuta materialmente nella quotidianità della gestione di bambini e ragazzi” (62%).

Parola d'ordine per i genitori: trovare nuove soluzioni
L’emergenza delle ultime settimane ha dunque messo i genitori di fronte a nuove sfide a cui hanno risposto in modo deciso e pragmatico, riprogrammando la quotidianità con un rinnovato spirito di condivisione, a partire dal gioco.
Un dato messo in evidenza anche dagli acquisti online. Sul sito di Toys Center, ad esempio, key player nel mercato del giocattolo con un market share del 30%, le vendite online sono state circa 20 volte superiori rispetto al mese precedente.
Tra le ben 5.000 referenze messe a disposizione sul sito per soddisfare ogni esigenza di gioco, ben il 40% del totale acquistato è rappresentato dalle costruzioni, il 16% da bambole e il 13% da giochi da tavolo e puzzles. Seguono i giochi legati al mondo dell’art&crafts.
Scelte che rimandano a tipologie di gioco “tradizionale”, rivelando la voglia delle famiglie di passare insieme momenti di divertimento e confermando il ruolo fondamentale del gioco condiviso. 

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