Ci hanno accompagnato negli anni della formazione; li abbiamo amati e, spesso, odiati. I libri di testo sono il principale luogo tra le competenze del docente, le sue aspettative, e le aspettative e fatiche dello studente. Sono il mezzo principale su cui verte la comunicazione didattica, e per questo devono essere adeguati alle varie fasce d’età, adattabili alle esigenze dei docenti, integrabili con altri testi e strumenti didattici alternativi. L’editoria scolastica comprende tutte le pubblicazioni specificatamente progettate per soddisfare le esigenze di istruzione ed educazione di tutti gli ordini e gradi scolastici, escluso il livello universitario, per il quale si parla invece di editoria universitaria e che conosce una parziale sovrapposizione con l’editoria varia, sia per la narrativa che per la saggistica. Completa l’offerta del mercato dell’editoria scolastica e universitaria la cosiddetta parascolastica, che include dizionari, atlanti, sussidiari per le vacanze estive eccetera. Per quanto riguarda la domanda invece, essa è di tipo derivato, in quanto il soggetto che effettua la scelta del testo da adottare, l’insegnante, non coincide con il soggetto che provvederà effettivamente all’acquisto (gli alunni e i loro genitori), sopportandone il costo. Infine, l’obbligo emanato con la legge 133 del 6 agosto 2008, che impone agli insegnanti di non cambiare volume per almeno 6 anni, sta provocando senza dubbio una certa immobilità nel settore.
L'articolo prosegue sul n. 170 di INCART