Ci racconta la storia della vostra attività? Come nasce il negozio?
Il Colorificio Volta è nato nel 1981, tanto che il 15 aprile festeggeremo i quarant’anni di attività. Io sono entrata in negozio nell’87, e ho avuto l’idea di affiancare al colorificio la cartoleria, che era una mia grande passione fin da bambina. Da piccola infatti realizzavo oggetti di cartotecnica con dei campionari di tappezzeria che mi portava mio padre dal lavoro. La scelta, nel 1991, di affiancare la cartoleria ai prodotti di colorificio è stata felice anche perché la vicinanza a zona Brera portava con se una grande concorrenza.
Siamo stati probabilmente il primo colorificio a Milano a includere prodotti di cartoleria. Nel ‘98 ci siamo spostati dal civico 5 all’11 della via, nelle due vetrine in cui siamo tutt’oggi.
Com’è composta la vostra clientela?
Prima della pandemia rifornivamo anche tanti negozi per la cancelleria interna, con registratori di cassa, bic e cucitrici a punto metallico.
Nel complesso
il negozio vende tanta cancelleria, mentre la parte di colorificio è in
flessione da diversi anni.
Offrite servizi al consumatore a integrazione della vostra offerta prodotti?
Da sempre offriamo diversi servizi, come fotocopie, stampe in digitale da mail e drive pen e rilegatura a spirale. Inoltre sono associata a diversi servizi di acquisto online con ritiro in store, in modo che soprattutto in questo periodo, i clienti possano evitare file e acquistare con maggior tranquillità. Un altro servizio che offriamo gratuitamente e la confezione di pacchetti regalo ai clienti comprano carta e nastri. Coloro che acquistano regali, magari di forme strane, difficili da impacchettare o semplicemente che non ne hanno il tempo, qui trovano un punto di riferimento. È un servizio non redditizio ma che da un ottimo servizio al cliente che è spinto a tornare e si affeziona al punto vendita. Inoltre fin da bambina ho avuto grande passione per le realizzazioni cartotecniche, quindi è un lavoro che non mi pesa.
Dopo il lockdown avete avvertito differenze nelle abitudini dei clienti?
Devo dire che i clienti avevano voglia di tornare nei negozi. Inoltre ultimamente andava di moda fare la lista degli acquisti per la scuola online, su amazon. Negli ultimi anni sentivamo un po' questa tendenza. Invece quest’anno c’è stata una sensibilità più alta verso i negozi di prossimità e l’idea di supportare i piccoli punti vendita. Forse anche per l’esperienza di vedere le clèr abbassate. La frase che si sente dire di più è “mi raccomando resistete, non chiudete!” una solidarietà anche reale e d’acquisto, che fa piacere e che dimostra anche che i clienti sono affezionati.
Il contatto diretto e la cura dei rapporti in-store sono sicuramente centrali nella vostra esperienza, come integrate la presenza online? Quali sono le vostre strategie di comunicazione?
Sono rimasta molto fedele alla vecchia politica del bottegaio di quartiere, quindi gioco molto sul passaparola. Anche perché 40 anni di attività ti danno la possibilità di farlo. I clienti quando sono soddisfatti portano altri clienti. Il sito è stato fatto un po’ per gioco dal mio figlio minore, ma in alcuni casi, e soprattutto con il 2020, si è rivelato utile. Ho aderito a diverse altre applicazioni di store-location che permettono a target precisi di cercare negozi particolari. So che in molti guardano alle recensioni lasciate dai clienti su google per decidere il negozio dove fare acquisti, ma personalmente non spingo la clientela a scrivere le recensioni online.
A livello di promozioni sono da giugno a settembre, stagionali. Abbiamo una fidaty card legata a “cartolaio amico” in cui si ha una raccolta punti e l’estrazione di premi tra coloro che hanno maggiormente usato la carta.