in Mostra a Lugano: Arriva la Pimpa e i Sentieri Segreti di Pinin Capri

1 febbraio 2022
Dal 5 febbraio al 24 aprile 2022 al Museo in erba una doppia mostra interattiva che fa conoscere due tra i più importanti autori della letteratura per l’infanzia e per ragazzi: Altan e Pinin Carpi.

Ciò significa unire due mondi, due linguaggi: quello del fumetto di Altan, semplice, colorato e adatto anche ai più piccoli con le sue specifiche modalità di narrazione, e quello immaginifico e onirico di Pinin Carpi, delle sue storie allegre, buffe, incantate che coinvolgono con la straordinaria potenzialità espressiva di testo e immagine. 


Il progetto della mostra nasce da nuove collaborazioni del Museo in erba con istituzioni italiane che rivolgono il loro interesse all’arte e alla letteratura per l’infanzia. Il doppio percorso unisce, infatti, il progetto “Arriva la Pimpa”, promosso da Franco Cosimo Panini Editore e curato da Hamelin Associazione Culturale, e la mostra “I sentieri segreti di Pinin Carpi”, ideata dalla Fondazione Pasquinelli di Milano con Anna Carpi, figlia ed erede dello scrittore.


I dodici pannelli con le avventure di Pimpa sono arricchiti da uno spazio colorato a forma di casa con giochi e libri per tutta la famiglia, mentre l’esposizione delle tavole di Pinin Carpi è affiancata da un percorso ludico e interattivo dedicato all’artista e ai suoi libri per l’infanzia, ideato dal Museo in erba.


I visitatori saranno invitati a entrare nel mondo della fantasia, disseminato di animali, personaggi e luoghi da scoprire, e a perdersi in un universo incantato di racconti, avventure, filastrocche e illustrazioni. 


Pimpa e Pinin: dalla parte dei bambini 

I due percorsi, uniti in questa mostra, concorrono insieme all’obiettivo più generale di promuovere la lettura sin dall’infanzia, di avvicinare i bambini alle storie fatte di parole e immagini. L’integrazione dei due codici, del linguaggio verbale e delle figure, stimola le attività cognitive del bambino molto più di quanto non facciano singolarmente.

Le due esposizioni si accompagnano e si rafforzano a vicenda, unite da alcuni tratti in comune e allo stesso tempo ben distinte nelle loro specificità.

La Pimpa di Altan, con il suo carattere positivo, sempre curiosa e aperta alla scoperta, parla la lingua dell’infanzia, proprio come i personaggi delle storie di Pinin Carpi. Le storie dei 


due autori hanno in comune quella “magia” dove tutto è possibile, dove ogni situazione o problema diventa subito opportunità. Lo spirito d’avventura, la capacità di improvvisare, il coraggio di vivere appieno ogni cosa, la speranza... sono le costanti che accompagnano ogni striscia e ogni racconto, i temi più affascinanti e fondamentali dei desideri dei bambini, spesso distanti da ogni logica “adulta”.


Sia Altan che Pinin Carpi dichiarano così in maniera esplicita il loro radicale essere dalla parte dei bambini, aspetto che rende universale la loro opera. 

È significativo anche che entrambi abbiano iniziato a inventare personaggi per i loro figli, Altan per Chicca e Pinin Carpi per i suoi cinque figli, i cui nomi si ritrovano tutti nei suoi libri. 


Essere dalla parte delle bambine e dei bambini sottintende la propensione all’ascolto, la volontà e l’impegno di dare loro la possibilità di scoprire, sperimentare, esprimersi ponendosi a margine, non invadendo i loro spazi, esaltando il loro potenziale intrinseco. È questo l’intento principale con cui anche il Museo in erba lavora da più di vent’anni per offrire gioia, cultura e divertimento in un luogo del fare e del creare, capace di racchiudere la fantasia e i desideri di ogni piccolo sognatore. 


Esposizione 1 - “Arriva la Pimpa!” 

Se c’è un personaggio che non ha bisogno di presentazioni, questo è la Pimpa. Il 13 luglio del 1975 la Pimpa appare per la prima volta sulle pagine del Corriere dei Piccoli in una tavola in cui contempla la luna invece di andare a dormire. Da allora ha fatto affezionare a sé generazioni di piccoli lettori. Per renderle omaggio, la casa editrice Franco Cosimo Panini e l’Associazione Culturale Hamelin hanno ideato la mostra itinerante “Arriva la Pimpa” che il Museo in erba porta per la prima volta in Svizzera.

Il percorso, composto da 12 pannelli, accompagna i bambini in un viaggio alla scoperta della cagnolina a pallini rossi disegnata da Altan che, con spontaneità e allegria, coinvolge tutti perché parla la lingua dell’infanzia e condivide con loro una visione del mondo: un luogo pieno di eccitanti sorprese - anche nell’apparente banalità del quotidiano - in cui tutto ha un’anima e tutto può essere occasione di avventure strabilianti. 

Fin dalla sua prima apparizione, Pimpa dialoga con ciò che la circonda e con i suoi piccoli fan usando una forma precisa, il fumetto. Le nuvole dei fumetti sbucano dalla sua bocca: così lei parla con gli alberi, la sveglia, il sole e le cose che incontra tutti i giorni. E alla fine di ogni storia, a casa l’aspetta un signore in giacca e cravatta, un cappello sulla testa e un nasone sotto cui si affacciano lunghi baffi: è l’Armando, una specie di papà. 


La Pimpa insegna tante cose ma lo fa quasi senza volere. È la curiosità che la spinge a esplorare e a conoscere: questo è anche l'intento della mostra, suggerire spunti per imparare a osservare e a porsi domande.

I pannelli offrono curiosità e approfondimenti e si pongono in dialogo con il visitatore che, passando da una postazione all’altra, conosce la Pimpa e le sue storie più belle ed è invitato a fare attività di volta in volta diverse. Si scoprono pian piano i segreti che Altan utilizza per far muovere e parlare lei e i suoi amici, quali emozioni prova, su quali mezzi di trasporto ama viaggiare... e molto altro.  

Non manca, naturalmente, la casa della Pimpa dove i bambini possono fisicamente entrare nel mondo della cagnolina a pois e stupirsi, come lei, delle piccole cose che riscaldano il cuore.


Esposizione 2 - “I sentieri segreti di Pinin Carpi”

La seconda esposizione è dedicata allo scrittore e illustratore Pinin Carpi (Milano, 1920 - 2004). Lo stile unico di Pinin, che lo rende uno dei più originali autori per l’infanzia del Novecento, dà un’opportunità importante alla lettura fantastica da parte dei bambini: nelle sue storie parole e immagini si integrano perfettamente ma lasciano libero spazio all’immaginazione. 

Grazie alla collaborazione con la Fondazione Pasquinelli, la mostra su Pinin Carpi arriva a Lugano, affiancata da un percorso ludico e interattivo dedicato all’artista e ai suoi libri per l’infanzia, ideato da Elisa Ferrario, responsabile didattica del Museo in erba. 

L’esposizione si apre con le tavole originali di Pinin Carpi: undici disegni ad acquerello esposti “a misura di bambino”, scelti insieme ad Anna Carpi, figlia ed erede di Pinin, e Beatrice Gervasini, responsabile della sezione didattica della Fondazione Pasquinelli. 

I bambini possono immergersi nei disegni di Pinin perché i quadri sono esposti all’altezza dei loro occhi: scovano così ogni dettaglio e si perdono tra castelli incantati, la neve di un giorno d’inverno, i pianeti dello spazio e molto altro. Trovano inoltre tanti spunti per inventare storie, le storie che vogliono, senza nessuna scelta imposta, proprio come avviene anche nei libri di Pinin, dove spesso le immagini sono a loro volta nuovi racconti. 

Le opere esposte ripercorrono alcune tappe importanti del suo lavoro di illustratore a partire proprio da “Le avventure di Lupo Uragano”, primo libro da lui illustrato nel 1975. È l’inizio della sua storia, davvero unica, di “illustrautore”, resa ancor più completa e affascinante dalla sua natura di narratore cantastorie. Le altre tavole appartengono a “Il mago dei labirinti”, “Mauro e il leone nel grande mare”, “Il fantasma che aveva paura dei 


fantasmi”, “Nel bosco del mistero”, “L’uomo che faceva paura e altre storie di briganti” e soprattutto da “Il sentiero segreto”, dove l’artista ha trasformato macchie casuali di colore in mondi avventurosi attraversati dalla bambina protagonista. La minuscola figura di Stella, quasi impercettibile, vive le vicende più varie in diversi punti della stessa tavola, permettendo al piccolo lettore di immergersi completamente nelle sue vicissitudini, scoprendo poco alla volta tutti i suoi incontri fantastici, affettuosi, a volte anche temibili. 


Accanto alle opere originali, il percorso interattivo dedicato a Pinin Carpi offre ai visitatori l’opportunità di scoprire il suo meraviglioso universo, mettendo in gioco la propria fantasia e voglia di raccontare. 

All’inizio i visitatori conoscono Pinin attraverso alcune sue frasi e fotografie (“Dalla parte dei bambini”) e possono lasciare un loro disegno: è questo il primo momento in cui il mondo dell’artista e quello dell’infanzia si incontrano e si fondono in un’unica grande sfumatura di colori, gioia e fantasia. 

Susanna, la penultima dei cinque figli di Pinin, racconta del padre: “Voleva che le sue storie rendessero felici i bambini perché era convinto che dalla loro felicità sarebbe scaturito un futuro di pace nel mondo. La felicità dei bambini, per lui, era qualcosa di fondamentale per l’umanità” (L. Bolzani, Il papà cantastorie, “Il folletto”, n.1/20, p. 18).  


Si prosegue poi con divertenti giochi, indovinelli e sperimentazioni: i più piccoli potranno così immergersi e comprendere appieno un autore che sentiranno “vicino” per la sua libertà e immaginazione. Si parte da “A caccia di immagini” con tanti dettagli e personaggi da ricercare, contare, identificare in tavole di grande formato. Si continua con i “Dadi da favola”, da lanciare per inventare storie con i disegni di Pinin e immaginare sempre finali diversi, e con “Ho perso il testo… ma non la fantasia”, un gioco di carte dove i partecipanti si sfidano a raccontare immagini e ad abbinarle al testo. 

Nella postazione “Un momento che adesso ho fame” si mescolano gli ingredienti (parole) più strani per cucinare un piatto insolito ma divertente, come fanno spesso i personaggi dei libri di Pinin. 

Infine, si raccontano “Storie con i quadri” del pittore Luigi Rossi, sulla scia della collana “L’arte per i bambini”, una forma di narrativa inventata da Pinin Carpi che utilizza quadri di pittori celebri per costruire racconti di incredibile inventiva. 


“I quadri raccontano sempre delle storie. Se ne accorgono soprattutto i bambini che hanno molta più immaginazione dei grandi. Ma se è appassionante conoscere la storia che racconta un bel quadro, può essere molto più divertente inventarla” (P. Carpi, Il libro delle figure, Utet 1978, p. 124). 




Pinin era un cantastorie instancabile e amava trascorrere ore a narrare ai suoi figli, ai nipoti e anche agli alunni delle scuole. Il racconto orale andava spesso di pari passo con la scrittura: il percorso si chiude dunque con un video di Pinin che racconta le sue storie (“Dai Pinin, racconta!”). 

Nell’atelier saranno proposte attività sulla Pimpa per bambini dai 2 anni e il laboratorio per classi e famiglie “Dentro una macchia di colore” ideato da Anna Carpi con la collaborazione di Beatrice Gervasini.


Museo in erba, Riva Caccia 1, 6900 Lugano

5 febbraio - 24 aprile 2022 

Orari, programma atelier e documentazione docenti: www.museoinerba.com


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